Il 25 maggio in molti Paesi dell’Africa, così come nel resto del mondo, si celebra l’Africa Day, la commemorazione annuale della fondazione dell’Organizzazione dell’Unità Africana (OUA), avvenuta in questo giorno nel 1963.
Il 9 luglio del 2002 l’Organizzazione è stata trasformata in Africa Union (AU) in un congresso tenuto a Durban in Sud Africa, ma la celebrazione continua ad essere festeggiata per tradizione il 25 maggio.
La giornata commemora la raggiunta libertà, l’indipendenza e la liberazione dai domini coloniali imperialisti da parte dei paesi dell’Africa.
Le tappe principali dell’Africa Day sino ad oggi
Il ruolo fondamentale del Ghana, il paese ispiratore
Con la fine della seconda guerra mondiale gli sforzi di molti Paesi africani per affrancarsi dal dominio dei Paesi europei si fecero più forti e convinti, tanto che tra il 1945 e il 1965 furono molti i paesi che riuscirono ad ottenere l’indipendenza.
Il primo a riuscirvi fu il Ghana, il 6 marzo del1957, grazie alla leadership di Kwame Nkrumah che assunse così un ruolo guida e fonte di ispirazione per gli altri Paesi del continente che iniziarono la loro lotta contro i domini coloniali con l’obiettivo dell’indipendenza.
Un anno dopo, il 15 aprile del 1958, sempre il Gahana, convocò la prima Conferenza degli Stati Africani indipendenti. Il congresso fu l’occasione da parte di molti Paesi africani per dichiarare formalmente il rifiuto delle dominazioni coloniali e imperialiste nel continente, divenendo la prima conferenza tenuta in Africa a portare ufficialmente un forte spirito di unione tra i Paesi del continente: in seguito, questa giornata, riconosciuta come il primo African Freedom Day, verrà poi chiamata Africa Day.
Una comune identità e unità per l’Africa
La prima conferenza tenuta in Gahana nel 1958 rappresentò il passo fondamentale per incoraggiare e unire i Paesi africani verso la formazione di un intento comune per un movimento per la liberazione dai domini stranieri e del loro sfruttamento: simboleggiò il nascente spirito delle African People’s (Genti d’Africa) di rendersi indipendenti.
Successivamente alla prima conferenza, si tenne tra l’8 e il 13 dicembre del 1958 ad Accra, sempre in Ghana, un nuovo incontro che coinvolse sia gli Stati già indipendenti che quelli non ancora indipendenti denominato All Africa People’s Conference (AAPC).
Uniti per 1000 anni
Cinque anni dopo, il 25 maggio del 1963, ad Addis Abeba, in Ethiopia, sulla scia dei nuovi sentimenti ispirati dalla conferenza tenutasi in Ghana, vide la formazione l’Organization of Africa Unity (OAU – L’Organizzazione dell’Unità Africana).
L’OAU fu fondato in un grande meeting in cui parteciparono più di trenta Paesi africani uniti dallo scopo dichiarato di influenzare la decolonizzazione degli Stati africani. Fu firmato un atto ufficiale per migliorare il sostentamento di tutti i Paesi del continente. Haile Selassie, l’allora imperatore etihpoe, organizzatore del convegno, concluse l’incontro con un augurio solenne: “Possa questa convezione durare 1000 anni”.
Fu con la fondazione del OAU (Organisation of African Unity) del 25 maggio del 1963 che si posero le basi per celebrare quello che è oggi conosciuto come Africa Day, proprio in questo giorno.
Il Sud Africa si unisce all’Unione Africana
Il Sud Africa, a causa delle restringenti leggi imposte dall’apartheid, non partecipò alla prima conferenza degli Stati Indipendenti Africani. Fu solo nel 1994 che divenne parte dell’Organizzazione dell’Unione Africana (OAU) in seguito alla fine delle leggi di segregazione razziale.
Trentotto anni dopo la sua costituzione, il 25 maggio del 2001, l’OAU si evolse nell’African Union (AU) di cui il Sud Africa fu uno dei principali promotori ed uno dei Paesi fondatori.
La sua costituzione è divenuta ufficiale l’anno seguente attraverso un patto tra 55 Stati africani.
Oggi, nonostante il quartier generale dell’AU sia in Ethiopia ad Addis Abeba, il parlamento e suo braccio legislativo, è situato proprio in Sud Africa a Midrand.
Gli sviluppi dell’Unione Africana, l’Agenda 2063 e il ruolo della donna
Il 2013 è stato uno degli anni più significativi nella storia dell’Unione Africana. In occasione del 50 ° anniversario della sua nascita, la presidente della Commissione dell’UA, Nkosazana Dlamini-Zuma, prima donna nominata presidente, ha guidato il lancio dell’Agenda 2063, proponendo una visione a lungo termine per l’Africa e presentando gli obiettivi che dovrebbero essere raggiunti nei successivi 50 anni.
L’Agenda 2063 è il progetto e il piano generale per trasformare l’Africa nella centrale elettrica globale del futuro. Costituisce il quadro strategico del continente per raggiungere il suo obiettivo di sviluppo inclusivo e sostenibile ed è una manifestazione concreta verso l’unità, l’autodeterminazione, la libertà, il progresso e la prosperità collettiva perseguita dal panafricanismo e dal Rinascimento africano. La genesi dell’Agenda 2063 è stata la realizzazione da parte dei leader africani della necessità di ri-orientare e ridefinire le priorità dell’agenda africana. Se negli anni meno vicino, l’Organizzazione dell’Unità Africana (OUA) il precursore dell’Unione Africana, indirizzava i suoi sforzi principalmente verso questioni come la lotta contro l’apartheid e il raggiungimento dell’indipendenza politica per il continente, ora i traguardi da raggiungere mirano a dare la priorità allo sviluppo sociale ed economico inclusivo, all’integrazione continentale e regionale, allo stabilire governi democratici, alla pace e alla sicurezza per riposizionare l’Africa affinchè possa diventare un attore importante e ascoltato nell’arena globale.
Ogni anno, durante la commemorazione degli Africa Day, vengono fissati i traguardi e i temi su cui insisteranno le politiche sociali e le mete da raggiungere.
Nel 2015 il tema scelto è stato uno dei più rappresentativi nella storia dell’organizzazione, è stato nominato “Anno dell’emancipazione e dello sviluppo delle donne verso l’Agenda 2063 dell’Africa”.
L’intento è stato quello di porre un riflettore sul ruolo delle donne in Africa e di evidenziare l’importanza della figura femminile nella leadership e nella definizione delle politiche dell’Unione Africana.
Nel corso del suo mandato, Nkosazana Dlamini-Zuma è riuscita a fare passi da gigante, conferendo alla figura femminile una posizione fondamentale all’interno delle politiche sociali e di integrazione. Durante il suo incarico, Dlamini-Zuma ha fatto dei diritti delle donne il tema di due vertici dell’Unione africana consecutivi facendo crescere, con notevoli risultati, il coinvolgimento del ruolo delle donne all’interno dell’organizzazione politiche in Africa mantenendo così fede agli obiettivi posti.
L’Africa CDC: la salute e la prevenzione al centro
Il 2017 ha segnato il lancio dell’appello per la salute pubblica a livello continentale, con la fondazione dell’Africa Centers for Disease Control and Prevention (Africa CDC), istituita per aiutare gli Stati membri dell’Unione africana a rispondere alle emergenze sanitarie, riconoscendo il tema della sanità come un elemento che ha un impatto fondamentale sullo sviluppo nazionale, sociale ed economico.
L’istituzione dell’Africa CDC vuole dare un contributo alla salvaguardia della salute pubblica fornendo risposte concrete alle possibili minacce.
In questa occasione è stato inoltre creato un Centro operativo di emergenza dove un gruppo di epidemiologi e ricercatori altamente qualificati sono divenuti i responsabili di un programma di ricerca per il controllo delle malattie, dell’analisi, delle indagini e della segnalazione di tendenze e anomalie del continente a livello sanitario.
L’intento è che tutte le informazioni raccolte sulle minacce alla salute pubblica siano messe in condivisone per creare una rete di ricerca internazionale.
L’Africa Day: una festa pubblica
L’Africa Day continua a essere celebrato sia in Africa che in tutto il mondo, principalmente il 25 maggio, data della prima conferenza nel 1963. In alcune parti del continente e del il mondo i festeggiamenti vengono protratti per periodi più lunghi, a seconda del programma deciso per ogni anno.
Oggi, per molti africani, l’Africa Day è un giorno in cui persone di diverse culture e differenti provenienze si uniscono per celebrare le diversità dell’Africa e per ricordare gli obiettivi fondanti e gli sforzi fatti dall’Unione Africana per raggiungere l’indipendenza, la libertà e l’unità del continente.
fonti:
Africa.com
Au.int