La kangaroo mother care è un tipo di tecnica curativa utilizzata con i neonati, di solito pretermine, in cui il bambino viene messo pelle a pelle in modo continuativo con un adulto.
E’ indicata dall’OMS come metodica ideale per l’allevamento di nati prematuri o con piccolo peso nei paesi in via di sviluppo.
Abitualmente la cura è praticata dalla madre che tiene il figlio tra i due seni per tutte le 24 ore del giorno svolgendo le abituali attività giornaliere.
Di norma è aiutata da familiari a lei vicino, quindi il padre del neonato o più spesso la nonna.
Questo tipo di mantenimento e di terapia ha degli scopi specifici: favorisce l’attaccamento tra madre e bambino, rafforza l’autostima della madre e favorisce l’allattamento al seno.
Si è osservato che i neonati prematuri cresciuti nel primo periodo di vita con queste modalità, rispetto a neonati di pari età gestazionale, ma allevati in termoculla, acquisiscono numerosi vantaggi.
Acquistano peso più rapidamente, sono meno soggetti a contrarre infezioni, fanno meno episodi di apnea e in generale vengono dimessi più velocemente.
Altra importante constatazione è che i costi di ospedalizzazione si riducono.
Naturale la considerazione che in luoghi in cui le disponibilità di apparecchiature mediche sono minori questo tipo di tecnica ha grandi vantaggi e benefici per la cura madre/bambino con costi molto ridotti.
Stiamo creando presso l’ospedale di Ngozi un’unità di Kangaroo Mother care.
Che cosa sono queste Unità.
Sono delle comunità protette che accolgono le madri e il loro bambino (di solito prematuro o molto piccolo, 1500 gr), che ha però raggiunto autonomia nelle funzioni vitali: è quindi capace di succhiare da solo, non necessita di somministrazione di ossigeno ed è in grado di respirare da solo.
Le madri sono seguite da un’equipe di infermiere e ostetriche che monitorano la salute del bambino e delle mamma e gestiscono la residenza. Un gruppo di medici è costantemente a disposizione ed interviene in caso di consulenze e bisogni specifici.
Dello staff fanno parte anche un responsabile della comunità che ha un ruolo gestionale e organizzativo, degli animatori e degli operatori sanitari che si occupano dei rapporti con il territorio, quindi delle visite e dei controlli domiciliari.
Se possibile all’interno dell’equipe è presente anche uno psicologo.
Le mamme che alloggiano nelle Unità KMC fanno vita di comunità, svolgono attività di auto-mutuo aiuto e partecipano alla gestione della struttura (contribuiscono a mantenere la pulizia degli ambienti e dei servizi comuni, cucinano, fanno piccoli lavori di cucito…).
Alle madri, durante la permanenza, viene insegnato come gestire il bambino e vengono spiegate le norme igieniche e le nozioni per l’alimentazione del figlio e di puericultura in senso più ampio.