Burundi recente
Un Paese che ha sofferto, in cerca di solidarietà
Il Burundi, storia recente
Cenni di storia recente e contesto politica.
Come è noto, la storia recente del Burundi, successiva all’indipendenza e connessa a quella del Ruanda, è stata disseminata da numerosi episodi molto violenti. Le radici di tali vicende hanno avuto inizio principalmente a causa delle differenze etniche, ma sono anche la conseguenza di interventi deficitari delle Istituzioni Internazionali o nati con una programmazione carente.
Alla fine dell’aprile del 1972 gli Hutu attaccarono una località in cui erano nati numerosi ufficiali dell’esercito governativo.
La conseguenza di questa azione fu la violenta reazione dell’apparato militare.
Si stima che circa 200.000 Hutu abbiano perso la vita durante i tre mesi successivi di repressione miliatare.
Nel 1976 si impadronì del comando della paese, in seguito ad un colpo di stato, il colonnello Jean-Babtiste Bagaza.
Nel 1981 venne promulgata e adottata una nuova costituzione e tre anni dopo Bagaza venne nominato capo di stato. In seguito alla sua elezione Bagaza attuò notevoli strette e limitazioni in ambito governativo e umanitario, abolendo la libertà di religione e facendo arrestare tutti gli avversari politici.
Nel 1987 con un altro colpo di stato il maggiore Pierre Buyoya depose Bagaza.
Le crescenti tensioni etniche tra i Tutsi e la maggior parte della popolazione Hutu, portarono, nel 1988, al conflitto aperto tra l’esercito e l’opposizione Hutu.
Nel 1991 lo stesso Buyoya diede l’approvazione ad una nuova costituzione che prevedeva un regime democratico presidenziale.
Il primo presidente eletto con il nuovo sistema fu Melchior Ndadaye, che prese il suo incarico nel 1993. Nello stesso anno delle sua elezione, in ottobre, il neo presidente fu assassinato, portando come conseguenza la ricaduta del paese nella lotta intestina che causò centinaia di migliaia di vittime.
Nel 1994 il nuovo presidente Ntaryamira e il presidente del Ruanda Juvenal Habyarimana furono uccisi in un attentato aereo. Il fatto ebbe gravissime conseguenze, segnando l’inizio del genocidio in Ruanda.
In Burundi, pur senza arrivare ai livelli degli eccidi ruandesi, le tensioni interne si acuirono.
E’ soltanto nel 2001 che si giunse ad un’intesa che portò alla nascita di un un governo di unità nazionale e l’elezione, nel 2003, del nuovo presidente Domitien Ndayizeye.
Verso la metà del 2005 si sono svolte delle nuove elezioni che hanno condotto alla vittoria la coalizione dei due partiti a maggioranza Hutu: il Consiglio Nazionale per la Difesa della Democrazia e le Forze per la Difesa della Democrazia (CNDD-FDD)
Dopo 15 anni di potere da parte di Pierre Nkurunziza, ex insegnante di educazione fisica, morto ufficialmente a causa di un infarto l’8 giugno 2020 a soli 55 anni, con le elezioni tenutesi nel maggio del 2020, il nuovo Presidente della Repubblica è Evariste Ndayishimiye, ex Ministro dell’Interno e della Difesa, colonna del Paese dai primi anni del duemila e fedele collaboratore del predecessore.
Evariste Ndayishimiye