In tutto il mondo milioni di genitori faticano a fornire ai propri figli gli alimenti necessari per la loro crescita, per il loro corretto sviluppo e per poter esprimere al meglio il loro potenziale.
Milioni di bambini a causa di fattori come: crescenti disuguaglianze, conflitti, crisi climatiche, sovrabbondanza di cibi poco salubri, strategie di marketing dannose e scarsa cultura alimentare sono condannati a vivere in un contesto di povertà alimentare infantile.
L’UNICEF, quest’anno, ha pubblicato un rapporto intitolato ‘’CHILD FOOD POVERTY, nutrition deprivation in early childhood’ in cui esamina lo stato della fame dei bambini nel mondo dal punto di vista della scarsità alimentare.
Ha valutato le tendenze, le disuguaglianze e le cause della povertà alimentare infantile, rapportandone l’impatto a livello sia globale che locale e la portata delle crisi alimentari e nutrizionali.
Il rapporto, di carattere mondiale, di cui riportiamo un’ampia sintesi, si concentra principalmente sui i Paesi a basso e medio reddito, dove vivono la maggior parte dei bambini in condizioni di povertà alimentare infantile e sulle implicazioni della povertà alimentare infantile, sulla denutrizione e sullo scarso sviluppo.
Le analisi proposte dal report si sono basate sui dati dell’UNICEF Global Database sull’alimentazione dei neonati e dei bambini piccoli, comprendenti anche le indagini condotte in 137 Paesi e territori, che rappresentano oltre il 90% di tutti i bambini a livello globale e sondaggi svolti a livello nazionale.
La povertà alimentare infantile
L’Unicef nel rapporto ha introdotto il concetto di povertà alimentare infantile per riferirsi all’incapacità dei bambini di potersi alimentare con una dieta nutriente e diversificata nella prima infanzia – i primi 5 anni di vita – in relazione al raggiungimento degli obiettivi nutrizionali degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Punto 2).
La povertà alimentare infantile danneggia tutti i bambini, ma è particolarmente deleteria nella prima infanzia, un periodo in cui una dieta insufficiente e la mancata assunzione di nutrienti essenziali possono causare danni gravissimi per la sopravvivenza infantile, la crescita fisica e cognitiva e lo sviluppo in senso generale.
Le conseguenze possono durare tutta la vita: i bambini privati di una buona alimentazione nella prima infanzia sono destinati ad andare meno bene a scuola e a raggiungere capacità di guadagno più limitate nell’età adulta rimanendo intrappolati con le proprie famiglie in un circolo fatto di povertà e privazioni.
Capire la povertà alimentare infantile di cibo
Nel report l’UNICEF si è impegnata ad esaminare le scale, le tendenze, le disuguaglianze e le cause della povertà alimentare infantile nella prima infanzia.
Il presupposto da cui partire è sottolineare come nutrire i bambini piccoli non significa semplicemente saziare degli stomaci.
Ogni fonte di cibo, che sia dal seno materno o data dal cucchiaio, offre un’opportunità cruciale per fornire energia, proteine, vitamine, minerali e altri nutrienti essenziali di cui i corpi dei bambini hanno bisogno.
E ogni pasto è anche un’opportunità per genitori e famiglie per dare stimoli ai propri figli e per prendersi cura di loro.
Le prove sull’importanza vitale di avere diete ben pianificate in anticipo per l’infanzia sono chiare.
Quando la dieta dei bambini piccoli contiene tutti i nutrienti essenziali nelle giuste quantità, i più piccoli sono predisposti a crescere, svilupparsi e apprendere al massimo delle loro potenzialità; sono pronti a godere di una buona salute fisica e mentale e a poter vivere delle vite prospere.
Cos’è la povertà alimentare infantile?
L’UNICEF ha introdotto il concetto di povertà di cibo infantile per cercare di limitare al massimo la privazione alimentare e la scarsa qualità delle diete nella prima infanzia.
Si tratta di una presa di posizione in prima linea negli sforzi globali per raggiungere l’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile (SDG) e gli obiettivi nutrizionali per i bambini sotto i 5 anni.
L’UNICEF definisce la povertà alimentare infantile come lo stato dei bambini che non possono accedere a una dieta diversificata o consumare cibi nutrienti nella prima infanzia.
La valutazione è stata fatta utilizzando il punteggio di diversità della dieta dell’UNICEF e dell’OMS.
Il report dell’UNICEF si concentra deliberatamente sul primo periodo dell’infanzia (cioè, i primi cinque anni di vita) perché caratterizzato da esigenze nutrizionali particolarmente elevate.
Si tratta poi del periodo più sensibile per la crescita fisica e cerebrale per lo sviluppo per tutti i bambini, sia in momenti di stabilità che di crisi.
Le particolarità della povertà alimentare infantile
La povertà alimentare infantile è distinta da altre misure di povertà infantile e povertà alimentare perché incide in modo diretto sulle esperienze e sulla vita dei bambini.
Altri tipi di povertà, come quella monetaria infantile o come quella multidimensionale, sono definite a livello più familiare e non a livello di ogni singolo bambino.
In questi casi i bambini oltre che ad avere difficoltà a reperire il cibo hanno difficoltà ad ottenere anche altri servizi, ma si tratta principalmente di una situazione che colpisce l’intera famiglia.
In sintesi:
la povertà alimentare infantile viene definita come l’incapacità di accesso dei bambini a consumare una dieta nutriente e diversificata nella prima infanzia.
2. I punti chiave per capire la povertà alimentare infantile
Attraverso l’analisi dei dati del database globale in possesso, l’UNICEF propone sei risultati chiave che dimostrano la portata e le gravi conseguenze che hanno nella vita dei bambini gli stati di denutrizione e povertà infantile in cui molti si trovano a vivere.
Primo punto chiave
A livello globale, un bambino su quattro (27%) vive in condizioni di grave povertà alimentare infantile nella prima infanzia: si parla di 181 milioni bambini sotto i 5 anni di età.
I bambini che vivono in questo contesto di povertà alimentare vedono compromesse la loro sopravvivenza e la loro crescita.
Sono danneggiati anche il loro sviluppo e le loro opportunità per tutta il resto della vita.
Quasi due terzi di tutti i bambini che soffrono di una grave povertà alimentare infantile vive in soli 20 Paesi.
Secondo punto chiave
A livello globale, i progressi raggiunti per porre fine ai gravi problemi di salute provocati della povertà infantile sono molto lenti, anche se, in certi casi, fortunatamente, alcune aree e alcuni Paesi stanno dimostrando che il progresso è possibile e si sta anche verificando.
L’eliminazione della povertà alimentare infantile è fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile per l’infanzia al 2030.
Terzo punto chiave
Si registra una grave povertà alimentare infantile in bambini appartenenti sia a famiglie povere che non povere, ciò indica che il reddito familiare non è l’unico fattore determinante per causare la povertà alimentare infantile.
Le analisi dimostrano che all’interno dei singoli Paesi ci possono essere delle disparità e che la povertà alimentare non colpisce allo stesso modo tutti i bambini.
Uno stato di povertà alimentare può essere presente sia in contesti rurali che urbani e anche bambini che vivono in condizione meno svantaggiate ne possano essere affetti.
In sintesi: uno stato di grave povertà alimentare infantile è più comune tra i bambini svantaggiati, ma non ne sono colpiti solo i bambini più poveri.
Quarto punto chiave
I bambini che vivono in condizioni di severa povertà infantile stanno perdendo dalle loro diete alimenti base e ricchi di nutrienti mentre molti alimenti malsani si stanno radicando nella loro dieta.
Uno degli elementi caratterizzanti dello stato di povertà infantile e la scarsità e poca varietà delle dieta assunta in cui mancano i nutrienti essenziali di cui tutti i bambini più piccoli hanno bisogno per sopravvivere, per crescere e per il loro sviluppo.
Il rapporto dell’UNICEF mette in luce come nei casi più gravi di povertà infantile gli alimenti assunti dai bambini siano anche carenti dei nutrienti essenziali.
Quinto punto chiave
La crisi alimentare e nutrizionale, i conflitti localizzati e gli shock climatici stanno intensificando il grave stato di povertà alimentare infantile, soprattutto nei contesti umanitari più fragili.
Le crescenti disuguaglianze, le crisi economiche, gli shock climatici e i conflitti sono fattori che mettono a dura prova le famiglie e la loro capacità di nutrire i bambini più piccoli.
Secondo le indagini condotte, l’UNICEF ha concluso che un bambino su tre che vive nei Paesi a risorse più limitate sperimenta una grave povertà alimentare infantile.
Inoltre, lo stato di fragilità è in aumento in tutto il mondo e colpisce un numero sempre crescente di Paesi.
Sesto punto chiave
La grave povertà alimentare infantile è l’elemento base che causa la denutrizione dei bambini: la percentuale di bambini che vive in un grave stato di povertà alimentare infantile è tre volte più alto nei Paesi con un livello elevato di arresto della crescita.
La grave povertà alimentare infantile è associata alla denutrizione.
Secondo l’indagine condotta, l’UNICEF ha concluso che un bambino su tre (33%) sperimenta una grave povertà alimentare infantile nei Paesi con un’elevata prevalenza di arresto della crescita, rispetto a uno su nove (11%) nei Paesi con una bassa prevalenza.
3. Le cause della povertà alimentare infantile
L’analisi proposta dall’UNICEF identifica tre principali fattori che causano la Povertà alimentare infantile: gli ambienti in cui vivono i bambini poveri di cibo, le cattive pratiche di alimentazione nella prima infanzia e la povertà del reddito familiare che colpisce i bambini e le loro famiglie.
I sistemi di protezione in rapporto a cibo, alla salute e al contesto sociali stanno venendo meno in relazione ai diritti dei bambini di accedere a una buona nutrizione.
Tuttavia, i progressi sono possibili in particolar modo quando si intraprendono azioni per attivare questi sistemi.
- Gli ambienti alimentari poveri ostacolano l’accesso a cibi nutrienti e diversificati.
Le decisioni che genitori e famiglie prendono in merito agli alimenti che acquistano, preparano e consumano sono fortemente influenzate dagli ambienti alimentari in cui si trovano a vivere.
Questi ambienti alimentari determinano quali alimenti sono disponibili, accessibili, convenienti e desiderabili per i genitori e le famiglie nei negozi, nei mercati, nei punti vendita di generi alimentari e negli ambienti in cui i bambini mangiano, giocano e imparano tra di loro.
Ciò si verifica soprattutto quando è diffusa una mancanza di informazioni accurate e di consulenza efficace e mancano servizi di sostegno all’alimentazione infantile per genitori e famiglie.
- Le cattive pratiche di alimentazione dei bambini indeboliscono le diete dei bambini più piccoli
Un pericoloso mix tra norme sociali e culturali dannose e pratiche alimentari inadeguate
continua a minare l’alimentazione e la mancanza di nutrienti e di cibi diversificati per i bambini nella prima infanzia, anche quando questi alimenti sono disponibili ad un prezzo conveniente.
In più talvolta accade che vengono tramandate credenze dannose e cattive pratiche riguardanti gli alimenti da una generazione all’altra.
Ciò si verifica soprattutto quando mancano informazioni precise e facilmente disponibili e quando mancano servizi di consulenza e sostegno efficaci sull’alimentazione dei bambini
per genitori e famiglie.
- La povertà del reddito familiare comporta che le famiglie non possono permettersi diete nutrienti e diversificate per i loro bambini.
Famiglie che vivono in condizioni di estrema povertà di reddito sono costrette a lottare per permettersi alimenti nutrienti, in particolare alimenti di origine animale (uova, carne, pollame, pesce e latticini) e frutta e verdura. Gli alimenti nutrienti costano molto di più per caloria rispetto agli alimenti di base, soprattutto per le persone che vivono nei Paesi a basso reddito.
In più l’inflazione alimentare sta spingendo questi alimenti ulteriormente fuori dalla portata dei genitori, delle famiglie e dei loro figli bambini. In questi contesti, se lo stomaco è pieno non lo è certo di cibo nutriente.
4. Porre fine alla povertà alimentare infantile
Le crescenti disuguaglianze, i conflitti, le crisi climatiche, la povertà del reddito delle famiglie, la sovrabbondanza di cibi malsani, le strategie di marketing dannose in campo alimentare e le pratiche inadeguate per l’alimentazione condannando milioni di bambini ad un’alimentazione in uno stato di severa povertà nella prima infanzia.
I progressi compiuti negli ultimi anni sono lenti comportando la necessità di un cambio di passo nell’impegno, nelle azioni e nell’assunzione delle responsabilità.
Anche se i contesti possono variare di molto, il cuore dell’agenda da seguire per porre fine alla povertà alimentare infantile deve comprendere delle azioni applicate in modo coordinato e sinergico in favore dello sviluppo umanitario.
1. Posizionare l’eliminazione della povertà alimentare infantile come imperativo politico e valutare la riduzione della povertà alimentare infantile come la misura del successo nazionale verso il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo in ambito nutrizionale.
2. Trasformare i sistemi alimentari garantendo che ogni ambiente possa fornire cibo nutriente, diversificato e salutare e che questi alimenti siano il più possibile accessibili e convenienti e siano un’opzione desiderabile per nutrire i bambini piccoli.
Inoltre, l’industria alimentare e delle produzioni di bevande deve adottare politiche e regolamenti conformi per proteggere i bambini da cibi e bevande malsane.
3. Sfruttare i sistemi sanitari per fornire servizi nutrizionali essenziali per prevenire e curare la malnutrizione dei bambini, anche a livello comunitario includendo servizi di consulenza e di supporto per migliorare le pratiche di alimentazione dando priorità ai bambini più vulnerabili.
4. Attivare sistemi di protezione sociale per affrontare la povertà di reddito in modo ricettivo verso i bisogni alimentari e nutrizionali dei soggetti più vulnerabili.
Proteggere i bambini più piccoli e le loro famiglie con interventi pratici anche a livello sociale
(dando soldi, voucher e razioni di cibo)
5. Rafforzare i sistemi di raccolta dati per valutare la prevalenza e la gravità della povertà alimentare infantile e identificare le sue cause; rilevare in modo preventivo, specialmente nei cotesti umanitari più fragili, un possibile stato di mancanza di cibo; monitorare i progressi nazionali e globali in generale per ridurre la grave povertà alimentare infantile.
Gli impegni da assumere
Per liberarsi dalla diffusione della grave povertà alimentare infantile è necessario che i governi, le organizzazioni umanitarie, la società civile, i media, il mondo accademico, le organizzazioni di ricerca, nonché il settore alimentare e l’industria di produzione di bevande si impegnino urgentemente attraverso un approccio sia coraggioso che deciso dando così un forte segnale di risposta alla crisi.
I doveri e i compiti da portare aventi devono essere,
per:
I Governi
• Garantire quadri politici e normativi coerenti per il sostegno ai sistemi alimentari, sanitari e di protezione sociale ed essere in grado sia di determinare i fattori che portano a stati di povertà alimentare sia di applicare azioni coerenti per affrontare queste crisi;
• Includere obiettivi con scadenza temporale e adottare un’agenda di risultati da raggiungere anche appoggiandosi a risorse esterne; distribuire le responsabilità e assegnare i compiti revisionando ogni anno i progressi compiuti;
• Investire in sistemi di raccolta dati e sistemi di monitoraggio per tracciare i progressi raggiunti nell’ambito della povertà alimentare ed essere in grado di fornire valutazioni rapide per la diagnosi precoce e il monitoraggio della grave povertà alimentare infantile nei contesti più fragili durante le crisi umanitarie.
Le organizzazioni umanitarie e per lo sviluppo
• Considerare la riduzione grave della povertà alimentare infantile come target fondamentale per garantire la protezione e la salute in campo alimentare per i più piccoli;
• Implementare, monitorare e valutare politiche e normative in grado di programmare azioni per ridurre i livelli elevati di cibo infantile povertà;
• Supportare un meccanismo globale per monitorare i dati globali e i progressi di ogni Paese nel ridurre la grave povertà alimentare infantile;
sviluppare approcci rapidi per la diagnosi precoce e il monitoraggio della grave povertà alimentare infantile nei Paesi fragili contesti e crisi umanitarie.
Società civile e media
• Sostenere i governi e i leader più influenti con le risorse necessarie per eliminare la povertà alimentare infantile e sensibilizzare l’opinione pubblica;
• Tracciare gli investimenti e monitorare le azioni di governi, partner e donatori per porre fine alla grave povertà alimentare infantile e attirare l’attenzione dell’opinione pubblica sulle gravi carenze;
• Chiedere alle aziende del settore alimentare e delle bevande di agire rispettando pienamente le politiche, le leggi e gli standard di produzione di cibo salubre.
Partner finanziari
• Dichiarare in modo esplicito che la grave povertà alimentare infantile è una priorità nelle agende e nelle politiche dei partner finanziari e porre le basi per trovare strategie per ridurre la malnutrizione infantile negli ambienti di sviluppo e contesti umanitari;
• Impegnarsi e fornire investimenti finanziari per ridurre la grave povertà alimentare infantile, rivolta ai Paesi e popolazioni più bisognose;
• Assicurare impegni globali per porre fine alla grave crisi povertà alimentare infantile sfruttando le risorse provenienti da altri partner finanziari.
Industria alimentare e delle bevande
• Garantire che le politiche e le pratiche aziendali di produzione di prodotti siano pienamente conformi, alle leggi e alle norme per proteggere i bambini da malattie e da cibi e bevande malsane;
• Cercare di non ritardare, impedire o indebolire mai i programmi nazionali, le leggi o gli standard internazionali in favore della protezione dei bambini da ambienti alimentari insalubri;
• Investire nella produzione e promozione di alimenti nutrienti, sicuri, convenienti e sostenibili a basso contenuto di zuccheri, sale e grassi malsani per i bambini piccoli e le loro famiglie.
Organismi accademici e di ricerca
• Dare priorità ai dati e alle evidenze esistenti sostenendo politiche e programmi di azione efficaci per ridurre la grave povertà alimentare infantile a livello globale, regionale, nazionale e subnazionale;
• Identificare le barriere e i facilitatori specifici dei vari contesti fornendo diete nutrienti e diversificate nella prima infanzia attraverso i sistemi alimentari, sanitari e di protezione sociale;
• Condurre studi, ricerche e valutazioni per esaminare i fattori, i processi e le innovazioni in grado di favorire azioni specifiche nel sistema sociale per ridurre la grave povertà alimentare infantile.