Report I trimestre 2019
Personale espatriato presente a Ngozi:
Andrea Casale: logista capoprogetto
Dylla Gateca: infermiera, responsabile sul posto del progetto Accoglienza KMC
Maria Chiara Angelon: ostetrica
Noella Ndugimana: Ostetrica
Chiara Mezzalira: pediatra
Sorelle della Misericordia: Suor Gigliapia e suor Adelaide
Personale aggiunto:
Mariaclotilde Spigno: pediatra dal 24 febbraio per 2 mesi
Lucia Copiello: specializzanda ginecologia dal 24 febbraio per 3 mesi
Irene Padovani: specializzanda ginecologia dal 24 febbraio per 3 mesi
Il Contesto nazionale:
Situazione politica appare stabile e apparentemente calma. Sembra in parte rientrata la polemica seguita alla richiesta fatta ad ottobre alle ONG dal ministero degli Interni di rinnovare l’accreditamento con una nuova documentazione che prevedeva anche la dichiarazione dell’origine etnica del personale dipendente locale. Come conseguenza Handicap International e Avocats Sans Frontieres hanno lasciato il Burundi. Medecin Sans Frontieres, dopo un periodo di sospensione delle attività, ha ripreso ad essere operativa. UNHCR chiuderà. Il capo delle Nazioni Unite è partito dal paese. Tutte le altre ONG sono state riammesse e stanno lavorando come prima. Sulla richiesta delle etnie da allegare alla nuova documentazione, grossomodo si è giunti a un accordo che le ONG “si impegneranno affinché nel tempo sia rispettata la percentuale” prevista dalla costituzione, ma per ora non è cambiato nulla.
Il Contesto ospedaliero:
Buoni i rapporti con la direzione, il direttore si è dimostrato collaborante disponibile. E’ stato fatto l’accordo relativo alla assunzione di 4 infermiere con contratto di performance della durata di un anno. Un secondo accordo riguarda l’assunzione di un travailleures da dedicare all’igiene del materiale di reparto. Si è altresì fatto un documento che classifica il materiale portato sul posto da Amahoro in 3 categorie: materiale donato in via definitiva all’ospedale, materiale donato all’ospedale ma sotto condizione di essere utilizzato per fini specifici e con una localizzazione precisa, da ultimo materiale che rimane di proprietà del donatore e dato in uso all’ospedale. Si è giunti anche ad un accordo di massima riguardo alla istituzione di un ambulatorio specialistico pediatrico (vedi oltre).
Il Contesto di reparto:
Neonatologia: i problemi non mancano, ma ci sono anche aspetti positivi. Il problema di fondo è dato dalla carenza del personale: 11 infermiere per 28 posti letto. Questa situazione è insostenibile. Crea malumore, scarsa disponibilità del personale e conflittualità. Una delle conseguenze tangibili è che le infermiere permettono alle madri di dormire all’interno del reparto per terra durante la notte rinunciando ad usufruire dei letti predisposti nella stanza delle madri nutrici. In questo in qualche modo riducono il loro carico di lavoro. Un contesto inaccettabile. Per far fronte a questa situazione e migliorare il clima si è pensato di intervenire in modo concreto finanziando l’assunzione a tempo determinato di 4 infermiere. L’accordo, della durata di un anno, prevede che l’ospedale deve a sua volta garantire un numero minimo di 13 infermiere. Si arriverebbe pertanto ad un totale di 17 infermiere che dovrebbero garantire un livello assistenziale soddisfacente. Si è inoltre deciso di finanziare anche l’assunzione di un travailleures che dovrà dedicarsi alla pulizia del materiale e dei presidi terapeutici permettendo alle infermiere di non essere distolte dalle cure dedicate al bambino. Mi auguro che questi provvedimenti a favore del personale dimostrino la volontà da parte di Amahoro di farsi carico anche delle necessità concrete del personale e aiuti a rasserenare gli animi. Esiste infatti nei reparti dell’ospedale una certa conflittualità che, forse, per il motivo sopra riportato, in neonatologia è più accentuato. Vi contribuiscono più componenti. Non solo quella relativa alla carenza del personale, comune a tutto l’ospedale, ma anche fattori sommersi legati alla appartenenza etnica e politica che io naturalmente non colgo direttamente, ma che percepisco da impressioni raccolte o da episodi riferiti.
Una componente conflittuale è anche di natura professionale: infermiere e medici. Le infermiere auspicano una loro autonomia gestionale rispetto al medico. Questo atteggiamento può essere visto anche positivamente, come il risveglio di una coscienza professionale e quindi di un desiderio di responsabilizzazione da parte del personale. Il rischio è che degeneri in un conflitto di categoria. Da ultimo una componente conflittuale si potrebbe creare talvolta anche nei nostri confronti, visti come “ muzungo” che vengono a proporre modelli organizzativi e di lavoro per loro estranei e “faticosi”. Tutto sommato siamo pur sempre dei muzungo, “gente venuta da fuori” a proporre un cambiamento, e il cambiamento può sempre generare conflitto. Penso che uno delle modalità per superare questa fase sia anche il dialogo, per questo è stato proposto di fare , oltre allo staff matinal, una riunione mensile con tutto il personale . Servirebbe per dar voce al personale, per farlo sentire più partecipe nelle decisioni, di limitare i “sentito dire” e di creare un clima di maggiore collaborazione. Tra gli aspetti positivi metterei l’impegno dei due medici locali. E questo non è poco. Sandrine Mukeshimana è una persona equilibrata e disponibile, sicuramente è un punto di forza e di mediazione. Alain Desiré Gaimbare è giovane ,ma disponibile e di buona volontà. Desideroso di imparare e anche questo non è poco. Se continueranno nel loro impegno penso che possano diventare dei punti di forza per migliorare clima e risultati. Va inoltre detto che il reparto di neonatologia di Ngozi comincia a far parlare di sè e riportato come punto di riferimento. Il direttore comincia a capire questo aspetto e ad essere più sensibile alle problematiche del reparto.
Ostetricia: In ostetricia attualmente lavorano Noella e Mariachiara Angelon . Dal 24 febbraio sono presenti 2 dottoresse, Irene Padovani e Lucia Copiello iscritte al 4° anno della scuola di specializzazione di ostetricia e ginecologia dell’università di Verona. Si trovano a Ngozi per uno stage come previsto nel percorso formativo della loro scuola di specializzazione. A parte il buon lavoro fatto da Mariachaira e Noella di cui sono testimonianza le valutazioni sempre con attribuzione di un punteggio massimo date all’ostetricia nelle periodiche verifiche di qualità, nel reparto restano ancora numerose problematiche da affrontare. Mi sembra che tra queste vi sia innanzitutto la mancanza di una figura di chef de clinique autorevole e capace di portare a un cambiamento organizzativo e gestionale del reparto. L’attuale, pur capace sul piano professionale, è demotivato e frequentemente assente. Tra gli interventi che appaiono necessari in primo luogo la riorganizzazione del triage che viene eseguito in maniera approssimativa, l’adozione di protocolli di intervento nelle urgenze, la gestione del post-parto, la organizzazione di un servizio di presa in carico per le gravidanze a rischio. Esiste poi la necessità di interventi radicali sull’igiene piuttosto carente. Tutte questo non va visto come una valutazione negativa . Il confronto con quanto avviene nella maggior parte dei reparti di ostetricia negli ospedali Burundesi è sicuramente tutto a nostro favore. Passi avanti ne sono stati fatti, ma esistono ampi spazi per un miglioramento
Pediatria: La pediatria vive un momento difficile. I problemi sono quelli abituali: sovraffollamento (ricoveri superiori a 100 bambini quasi costantemente in un reparto pensato per 50 posti letto), scarsa igiene, poco personale, pochissimi i medici (1). Difficili, da parte nostra, fare un intervento efficace a breve termine per mancanza di risorse umane e finanziarie. Si è pensato per ora, di fare un primo intervento organizzando un ambulatorio pediatrico attrezzato con presidi diagnostici e con annessa una stanza di degenza per osservazione breve. L’obiettivo sarebbe di riqualificare le cure offerte al bambino, ridurre il numero dei ricoveri e di iniziare una collaborazione con i medici e la direzione anche in questo settore senza provocare squilibri o urtare la suscettibilità del personale soprattutto medico che attualmente responsabili del servizio. Con la dottoressa Clotilde Spigno, pediatra attualmente in missione a Ngozi, abbiamo cercato di realizzare già da adesso questo progetto a titolo sperimentale per verificarne la fattibilità e la sostenibilità. Abbiamo ottenuto l’approvazione da parte della direzione e il sostegno da parte del medico responsabile della pediatria. Ora la dottoressa Spigno sta passando alla fase esecutiva affrontando molti problemi che devono essere risolti: problemi di comunicazione, problemi di prescrizione, aspetti organizzativi ecc. Se l’iniziativa è valida sarà poi necessario garantire una continuità del servizio trovando dei pediatri disponibili a darsi il cambio sul posto.
Accoglienza e KMC
Accoglienza e KMC è il progetto che stiamo realizzando in collaborazione e su finanziamento della Fondazione Chiesi. L’obiettivo è di realizzare una struttura capace di farsi carico di tutte le necessità non solo fisiche, ma anche umane e psicologiche della madre e del neonato in momento di particolare fragilità quale è la nascita.
Riabilitazione della struttura: i lavori di ristrutturazione stanno procedendo secondo il crono-programma stabilito. I lavori dovrebbero essere finiti per Pasqua.
Aspetti organizzativi: la struttura comprende una stanza per madri nutrici che hanno il neonato ricoverato in neonatologia, una seconda dedicata ai neonati con patologie croniche (per lo più asfissie neonatali o neonati malformati in attesa della dimissione), e neonati che rientrano per una patologia acquisita entro il primo mese di vita. La terza struttura è la sezione KMC. Questa ultima è la parte più articolata ed importante del progetto di accoglienza. E’ costituita da sala di degenza, sala di soggiorno per attività formative e comunitarie, cucina, ambulatorio e ufficio. Personale dedicato: per ora il personale previsto è costituito da 4 borsisti + una responsabile. Si vedrà ad attività in corso se questo personale andrà rinforzato.
Aspetti formativi: sono già iniziati degli incontri con il personale che si dedicherà alla KMC. Sono stati incontri prevalentemente di tipo organizzativo volti a stabilire il ruolo ed i compiti del personale dedicato e a chiarire gli obiettivi che vorremmo raggiungere.
Nel mese di maggio verranno organizzati dei corsi specifici allargati anche al personale dell’ostetricia e della neonatologia tenuti dal Dottor Guido Calciolari esperto in materia.
Nelle foto sono riportate alcun fasi dei lavori di ristrutturazione in corso e delle attività iniziate nella parte già ristrutturata (ambulatorio e enfant à coté de la mére)
Formazione
Nel mese di febbraio era prevista la conclusione di due formazioni. La prima, rivolta sia al reparto dell’ostetricia che della neonatologia, riguardava la presa in carico del neonato malformato in sala parto. L’obiettivo era di redigere dei protocolli di primo intervento in sala parto di fronte alla nascita di un neonato malformato. Questa formazione già iniziata a dicembre è stata conclusa. La seconda voleva concludere la formazione sulla presa in carico del neonato con ittero già iniziata nei mesi scorsi. L’obiettivo era di concludere questa formazione insegnando il funzionamento delle nuove apparecchiature per la determinazione della bilirubina e di nuovi apparecchi di fototerapia. Purtroppo per lo smarrimento del bagaglio contenente il bilirubinometro e la centrifuga questo corso non si è potuta fare. Con molto ritardo, il materiale è stato comunque recuperato. Questa formazione è stata rimandata a maggio.
Nei prossimi mesi è previsto un programma formativo piuttosto nutrito:
Mese di aprile: Corso su “Lavoro e persona “tenuto da Chiara Mezzalira e Mr Jhon esperto proveniente da Kampala
Fine aprile: conferenza su ecografia d’urgenza tenuto dal Dr Ivan Daroui
Fine aprile inizio maggio: Corso di perfezionamento tenuto dalle Prof.se Alessandra Vergani e Giuseppina Persico sul triage e le urgenze in sala parto
Inizio maggio: corso di perfezionamento sulla care del neonato e sulla KMC tenuto dal Dr Guido Calciolari
Metà maggio: corso di perfezionamento sull’ittero (parte conclusiva)
Seconda metà di maggio: Corso di sensibilizzazione sull’igiene
Giugno: Corso di ecografia ostetrica tenuto dalla Drssa Maria Antonietta Castaldi
Seconda metà di giugno: corso sull’uso razionale degli antibiotici e sulle malattie infettive in gravidanza tenuto dal Prof Ercole Concia
Nel mese di maggio il Dottor Paolo Villani , neonatologo della Poliambulanza di Brescia, si recherà a Kiremba per svolgere un corso di formazione per il personale della neonatologia . Sono in corso contatti con il dottor Villani per valutare la possibilità di organizzare una formazione comune. Per quest’anno la collaborazione potrebbe realizzarsi con un interscambio di infermiere che partecipano ai corsi dei due ospedali.
CDA Ospedale di Ngozi:
Lunedì 11 marzo si è tenuto il CDA dell’Ospedale di cui faccio parte. Tra gli argomenti discussi faccio un cenno a quelli che ci riguardano:
Andrea Casale ha presentato i risultati sullo studio di fattibilità in loco della produzione delle perfusioni. Il Cda ha apprezzato il lavoro fatto e chiesto ad Andrea Casale di proseguire nello studio con alcuni approfondimenti.
Impianto ossigeno: è stato presentato il preventivo per l’installazione della apparecchiatura per la produzione in loco dell’aria e dell’ossigeno specificando che da parte nostra possiamo intervenire soltanto per l’impianto e la produzione dell’aria medicale. Per l’impianto dell’ossigeno, molto oneroso, bisognerà informarsi se esistono dei fondi internazionali dedicati ( il costo dell’impianto e produzione dell’ossigeno per tutto l’ospedale è sui 120.000 euro suddivisibile in 2 tranche).
Abbiamo reso noto che abbiamo messo a punto la metodica per la produzione in loco della soluzione idroalcolica per la igienizzazione delle mani. Abbiamo proposto di iniziare ad introdurre questo metodo di igienizzazione in tutto l’ospedale facendolo precedere da un corso sull’igiene delle mani. Il primo reparto (oltre alla neonatologia dove è già attuato) sarà l’ostetricia.
E’ stato reso noto che l’Ospedale ha avuto dal ministero parere favorevole per diventare ospedale regionale di riferimento. E’ stato sottolineato che come ospedale regionale deve garantire la presenza, anche come consulenti, di medici specialisti. E’ stato chiesto ad Amahoro di aiutare l’Ospedale facendo venire del personale specializzato dall’Italia.
Il direttore dell’Ospedale ha sottolineato il grave problema della carenza di personale che ormai riguarda tutti i reparti e come la situazione si è aggravata in quanto alcune infermiere soffrono di malattie invalidanti.
Dati statistici:
I dati che ci vengono forniti dal servizio di informatica dell’ospedale risultano talvolta contraddittori o incompleti. L’ospedale è stato dotato di un sistema informatico fornito dalla cooperazione belga. Una dei motivi della “contraddittorietà” dei risultati è la immissione dei dati che dovrebbe essere fatta dal personale di reparto, ma che non viene fatta con regolarità. Per questo abbiamo reclutato, su indicazione della direzione, un giovane per immettere i dati della neonatologia e dell’ambulatorio. Avrei voluto avere a disposizione i dati del 1° trimestre 2019. Con rammarico abbiamo constatato che il programma non funziona nella fase di elaborazione dei dati. Andrea Casale si farà carico di contattare i tecnici della cooperazione belga per risolvere il problema. Per ora purtroppo non abbiamo dati statistici a disposizione da poter presentare.
Apparecchiature:
Il reparto di neonatologia è stato dotato di 3 apparecchi per la fototerapia, un lettino riscaldato e una centrifuga , donati dalla Fondazione Chiesi e un bilirubinometro capillare acquistato da Amahoro. Detta apparecchiatura si trova attualmente a Ngozi e verrà messa in funzione a maggio una volta terminate le pratiche amministrative e dopo aver fatto il corso di formazione sul loro uso.
Avvicendamento del personale:
Con il mese di maggio Andrea Casale finisce il suo mandato. E’ stato fatto un bando nazionale per la sua sostituzione. Le domande pervenute sono numerose. L’obiettivo è di trovare un sostituto per fine aprile in modo che il nuovo capo-progetto possa affiancarsi ad Andrea per le consegne durante tutto il mese di maggio.
26 marzo 2019 E.M.Padovani